- Minori
- la casa sull'albero
- Disabili
- Immigrati
- Dipendenze
- Formazione
-
Altro
- Carta dei Servizi
- Sostienici
- Volontariato
- Links
Premessa – analisi dei bisogni
Il presente progetto educativo intende essere un riferimento pratico adeguato alla prassi quotidiana, pertanto continuamente aggiornabile e ridefinibile. Alla base vi è il diritto di ogni bambino e ragazzo di crescere all’interno della propria famiglia di origine; e dove ciò non fosse possibile, l’obiettivo è quello di offrire loro una struttura educativa dove compiere i propri processi di sviluppo in vista di un futuro inserimento in famiglia, o del raggiungimento della piena autonomia. La riuscita di un progetto educativo non dipende solo ed esclusivamente dalla qualità e dalla bravura delle risorse umane impegnate, ai vari livelli, all’interno ed all’esterno della comunità, ma anche dalla chiarezza degli obiettivi che sono poi alla base dell’intervento su di una famiglia ed un ragazzo in difficoltà.
La Comunità Familiare ha come riferimento metodologico un modello di convivenza di tipo familiare e comunitario, fondato sul piccolo gruppo. Per questo motivo ospita al massimo sei bambini o ragazzi. Con la comunità di tipo familiare si cerca di creare con i ragazzi un ambiente familiare, appunto, accogliente, protetto, ma allo stesso tempo responsabilizzante.
Il clima comunitario offre ai bambini o ai ragazzi la possibilità di vivere una esperienza vitale ed arricchente per un periodo temporaneo della loro vita. Tutto ciò a partire dal progetto educativo individuale, stilato in stretta collaborazione con i servizi sociali territoriali.
Obiettivi
Il progetto educativo individuale è un progetto di crescita, personale e comunitaria, volto a superare le difficoltà. Gli obiettivi del piano educativo individuale sono:
- l’acquisizione di un buon grado di autostima e di valutazione delle capacità personali;
- il raggiungimento di un buon livello di autonomia personale;
- l’educazione all’igiene ed alla cura della propria persona;
- la promozione delle risorse volte alla socializzazione;
- l’interiorizzazione delle regole interne ed esterne alla comunità;
- l’acquisizione di competenze scolastiche e professionali;
- l’avviamento al lavoro;
- l’elaborazione del vissuto familiare;
- il maturare mete e valori positivi;
- il recupero dei valori del quotidiano e della convivenza;
- il garantire una vita serena all’interno della comunità, rispondendo a tutti i bisogni affettivi e di relazione armonica;
- l’acquisizione di indipendenza dalle figure adulte, con conseguente capacità di autodeterminazione.
Destinatari dell’accoglienza
Le comunità familiari sono aperte all’accoglienza in via prioritaria di:
- ragazzi ed adolescenti a rischio o devianti, provenienti da famiglie multiproblematiche, per periodi di accoglienza, si spera, brevi (sebbene le case siano predisposte anche a tempi di accoglienza medio - lunghi);
- bambini (per brevi periodi e su espressa indicazione da parte delle istituzioni, nel momento in cui non fosse indicato e possibile praticare la strada dell’affido familiare);
Sebbene siano auspicabili permanenze medio - brevi, non esiste un tetto massimo di permanenza – soprattutto per le situazioni di assoluto disagio familiare – poiché ogni intervento è personalizzato e legato al cammino di ogni singolo individuo.
I luoghi di provenienza delle persone accolte sono, in via prioritaria, Pagani e comuni limitrofi, sebbene non si escluda in via teorica un bacino di provenienza esteso a tutta la regione.